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Aspettando la Bomba. L’Art Brut di Giovanni Galli in mostra a Firenze

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Il disegno rappresenta un alfabeto espressivo che consente di conoscere se stessi e dare eco alla più intima aspirazione di trasformazione del proprio Io. Con questa impronta autobiografica, prende vita e si potenzia il segno “dissidente” di Giovanni Galli nella mostra Aspettando la bomba. L’Art Brut di Giovanni Galli, a Firenze fino al 28 marzo presso la Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno (Via Ricasoli 68).

L’esposizione è promossa dall’Associazione La Nuova Tinaia per celebrare i trent’anni di attività di uno degli autori più significativi di questa arte “grezza” e autodidatta, nata all’interno degli ospedali psichiatrici.

La mostra

Curato da Gustavo Giacosa, personalità eclettica e appassionata al tema dell’Art Brut, il progetto espositivo omaggia un artista italiano di origini fiorentine, figura emblematica ma ancora poco conosciuta dal grande pubblico, nell’ambito dei cinquant’anni de La Tinaia, punto di riferimento socio-culturale di livello internazionale.

Inoltre, rappresenta un’occasione preziosa per dare continuità al filo narrativo avviato da Jean Dubuffet negli anni Quaranta su quel mondo enigmatico che nasce dall’estro puro, mai mediato e a volte perturbante, delle persone che vivono l’arte come cura per il proprio disagio psichico.

La mostra si pone, dunque, come naturale prosieguo di quella inaugurata al Mudec di Milano lo scorso 12 ottobre – Dubuffet e l’Art Brut. L’arte degli outsider, in programma fino al 16 febbraio – nella quale sono esposti anche alcuni disegni dello stesso Galli.

La “trasformazione”

Per raccontare l’opera radicale e controcorrente di Giovanni Galli, presenza costante del centro di attività espressive La Tinaia in San Salvi, vengono esibiti un centinaio di lavori realizzati tra il 1994 e il 2020 con tecnica mista su cartoncino – spesso su entrambi i lati -, offrendo un focus significativo sulla prolifica creatività dell’autore, di cui viene ora rivelata una parte sostanziale attraverso il “quaderno” privato e quotidiano.

Questa sintesi di disegni, collage e scrittura mostra Galli in un dialogo con sé stesso, un solipsismo che non intende rivelarsi all’esterno ma che, al tempo stesso, non può farne a meno, accogliendo il visitatore come un inaspettato voyeur.

Divise in nuclei tematici, le pagine si animano alla maniera di un fumetto, in cui l’artista, attraverso il suo alter ego “di carta”, convoca l’idea di una bomba nucleare che gli consentirebbe di liberarsi dall’identità di genere che gli è toccata in sorte.

Sublimando l’attesa infinita di un’esplosione liberatrice, il Galli-narratore riunisce un pantheon di personaggi singolari a cui dà corpo e voce: streghe sadiche, divinità egizie e indiane, visitatori extraterrestri e persino un maialino professore di fisica nucleare.

La “bomba” diviene per Galli una metafora del proprio corpo imprigionato, un ordigno contenente le potenzialità rigenerative dell’essere femminile, e quindi uno strumento “gravido” di promesse positive. La rappresentazione del corpo umano e l’attenzione ai dettagli anatomici caratterizzano le opere, in cui il testo si fonde con l’immagine, talvolta celandosi sotto spessi tratti di pastello.

Giovanni Galli, 2002, grafite, pastello a cera e penna a sfera su carta, 70×50 cm

Al centro della sala, con l’intento di approfondire la cifra stilistica dell’artista, sono collocati due tavoli che espongono ulteriori opere e una selezione di testi che lo hanno ispirato fin dall’infanzia: disegni, copertine di fumetti e romanzi – come quelle illustrate da Carlo Jacono per i gialli Mondadori -, libri, un universo di riferimenti visivi e culturali che consentono a Giovanni Galli di continuare a evolversi, sperimentando e infrangendo codici narrativi e pittorici per porre domande “esplosive” sull’identità di genere.

Per offrire al visitatore la possibilità di entrare nella stessa prospettiva dell’artista, Gustavo Giacosa ha arricchito il percorso espositivo con un’ulteriore esperienza immersiva: su un lato della sala è stata riprodotta la postazione di Galli nell’atelier de La Tinaia, un corner pensato per invitare il pubblico a immedesimarsi nell’atto creativo dell’autore. Chi lo desidera potrà completare con matite colorate una copia di un’opera, liberando la fantasia e il segno, per poi lasciare un commento sull’elaborato.

La mostra monografica Aspettando la Bomba. L’Art Brut di Giovanni Galli è sostenuta da Banca Ifigest, Fondazione Guignard di Losanna, Associazione SIC12 artstudio di Roma e Unicoop Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze.

Si tratta di un progetto importante di divulgazione che coinvolge minoranze spesso dimenticate dall’arte e che, per questo, proseguirà il suo viaggio oltre i confini nazionali, approdando in Svizzera. Da giugno a novembre 2025, la mostra sarà ospitata dalla prestigiosa Collection de l’Art Brut di Losanna.

Info sulla mostra

  • Dove: Accademia Delle Arti del Disegno, Sala delle Esposizioni – Via Ricasoli 68, Firenze
  • Quando: dall’8 febbraio al 28 marzo 2025. Dal martedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19. La domenica dalle 10 alle 13.
  • Biglietti: ingresso gratuito
  • Info: info@lanuovatinaia.org tel. 05 5693 3578