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Come funzionano enti certificatori e sanzioni sul gioco illegale in Italia

News Partner 9 mesi fa
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Dal 2018 opera in Italia il cosiddetto Decreto Dignità. Tra i suoi ambiti di interesse, si distingue senza ombra di dubbio il contrasto al gioco illegale in Italia, e il blocco alla pubblicità invasiva delle attività di gambling. Nell’applicazione di queste norme, spicca l’operato di due enti, che insieme vigilano sul rispetto della legge italiana in merito al gioco d’azzardo, in difesa dei giocatori: ADM e AGCOM.

L’operato di ADM

Il mondo online si va popolando sempre più di casinò digitali. L’apertura di portali come https://www3.sitiscommesse24.com/ è un dato che attira l’attenzione di utenti vecchi e nuovi, così come dell’ente che in Italia è preposto al controllo dei siti di gioco. Questo ente è l’ADM, l’Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli, che ha sostituito l’ormai ex AAMS nella gestione del gioco d’azzardo legale nella nazione.

L’Agenzia ADM opera tramite un sistema di licenze, rilasciate ai soli casinò online rispettosi di determinati criteri. Il rilascio di questa autorizzazione certifica dunque la bontà delle case da gioco digitali secondo una serie di parametri, tra cui si distinguono i seguenti:

  • Affidabilità degli algoritmi di gioco. Con questo si fa riferimento all’assenza di manipolazioni sui giochi, a danno dei giocatori e a favore della casa da gioco.
  • Protezione dei dati forniti dai giocatori. In fase di registrazione, gli utenti sono chiamati a fornire dati quali indirizzi e-mail, password e informazioni utili a versare e prelevare denaro dal conto di gioco collegato al profilo. ADM si accerta sempre che i casinò autorizzati proteggano e rispettino la privacy dei giocatori.
  • Divieto di gioco per i minorenni. La verifica dei documenti e dell’identità dei giocatori deve avere anche l’obiettivo di impedire ai minori di registrarsi nelle piattaforme di gioco.
  • Regolarità dei versamenti fiscali. I casinò muniti di licenza ADM devono versare imposte dirette al fisco italiano, in base agli introiti derivanti dai diversi giochi e ai jackpot eventualmente erogati.

Violare solo alcuni di questi criteri implica il mancato riconoscimento della licenza ADM. In questi casi, il rischio di truffe e altri pericoli si fa più concreto: da qui, deriva l’invito al giocatore di verificare sempre la presenza del logo della licenza ex AAMS sul sito del casinò online.

L’intervento di AGCOM

Sotto un altro punto di vista, si distingue invece l’operato dell’Autorità per la Garanzia delle Comunicazioni – AGCOM. Questa interviene per far rispettare il principio secondo cui è vietata ogni pubblicità al gioco d’azzardo. Il suo intervento è particolarmente prezioso, soprattutto adesso che il comparto del gambling si è lasciato alle spalle la crisi della pandemia da covid-19, durata fino al 2022.

La contrazione del settore del gioco è infatti ora venuta meno, e sono dunque ripresi gli investimenti da parte delle case da gioco nella pubblicità, volta ad attirare nuovi utenti sui siti di gambling. A riprova di ciò, si può citare il rapporto AGCOM 2023, che evidenzia come negli anni della pandemia, tra il 2019 e il 2021, le sanzioni contro le pubblicità del gioco d’azzardo siano ammontate complessivamente a poco meno di 300.000 euro. Nel solo 2022, invece, le sanzioni erogate hanno sfiorato i 2.500.000 euro.

La forte regolamentazione imposta dal legislatore italiano con il Decreto Dignità si rivela dunque stringente per tutto il comparto, cui non resta che trasferirsi su domini online esteri, che non ricadano sotto l’ADM o l’AGCOM. È evidente che spostare l’attenzione dei giocatori italiani sui casinò esteri comporta però il rischio di trovare operatori che non meriterebbero la licenza italiana, e che dunque possono rivelarsi poco sicuri per gli utenti. L’assenza di una normativa europea ben definita, che colmi questa lacuna, e la mancata sensibilizzazione degli utenti nuovi e vecchi sono sicuramente due aspetti su cui lavorare, per armonizzare le norme sul gambling e tutelare i giocatori, indipendentemente dalla nazionalità della piattaforma su cui sono registrati.