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Mostre 2024 a Firenze: da Louise Bourgeois a Helen Frankenthaler, cosa vedere in autunno

Beatrice Curti 1 settimana fa
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Louise Bourgeois, Spider, 2000. Steel and marble, 52.1 x 44. Photo Christopher Burke © The Easton Foundation/Licensed by S.I.A.E., Italy and VAGA at Artists Rights Society (ARS), New York

L’autunno è appena cominciato e le mostre previste per la stagione non si fanno certo attendere! Un autunno tutto al femminile quello delle mostre a Firenze, da Helen Frankenthaler a Luise Bourgeois, fino a MP5. Scopriamo cosa andare a vedere durante l’autunno 2024 Firenze con il nostro #spiegonemostre!

Palazzo Strozzi

Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole (dal 27 settembre 2024 al 26 gennaio 2025)

Insieme a un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1953 e il 2002 provenienti dalla Helen Frankenthaler Foundation e in prestito da importanti musei e collezioni private, la mostra permetterà di scoprire connessioni, influenze e amicizie dell’artista, tra i nomi più importanti dell’arte del Novecento americano.

In oltre sessant’anni di carriera Frankenthaler si è imposta sulla scena artistica americana tramite un approccio “senza regole”, sfidando i limiti delle tecniche pittoriche ma anche le aspettative di genere dell’epoca, imponendosi come una delle principali artiste della sua generazione. Le opere di Frankenthaler saranno infatti a confronto con i lavori di artisti a lei contemporanei, alcuni parte dalla sua collezione personale, come Anthony Caro, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Jackson Pollock, Mark Rothko, David Smith, Anne Truitt.

Museo degli Innocenti

Yōkai. Mostri, Spiriti e altre inquietudini nelle Stampe Giapponesi (fino al 3 novembre 2024)

Arriva anche a Firenze, negli stupendi spazi del Museo degli Innocenti la mostra Yōkai. Mostri, Spiriti e altre inquietudini nelle Stampe Giapponesi, dedicata all’incredibile mondo del folklore nipponico. In esposizione più di centocinquanta opere mai viste del XVIII e XIX secolo, tra stampe antiche, libri rari, maschere, e armi ed armature prestate dal Museo Stibbert di Firenze.

Una mostra che unisce un percorso più tradizionale a sale immersive, dove entrare nello spirito dell’antico Giappone feudale, quando il mondo era popolato da demoni e mostri che si aggiravano nell’oscurità della notte, tendendo trappole o elargendo favori ai viandanti che incontravano lungo la strada.

Museo Ferragamo

 Salvatore Ferragamo 1898-1960 (fino al 4 novembre 2024)

A cento anni dall’apertura del primo negozio Ferragamo a Hollywood, il museo dedicato al più importante calzolaio della storia italiana dedica una grande mostra a Salvatore Ferragamo, ripercorrendo la storia attraverso le sue iconiche calzature, esposte come opere d’arte. L’esposizione riprende anche la prima mostra dedicata a Ferragamo, che nel 1985 partì da Palazzo Strozzi e fece il giro del mondo, raccontando la parabola di un vero artista delle scarpe, celebrato anche dal regista Luca Guadagnino con il docufilm Salvatore – Il calzolaio dei sogni.

Museo Novecento

Louise Bourgeois – Do Not Abandon me / Cell XVIII (Portrait) (fino al 20 ottobre 2024)

Due mostre d’eccezione: la prima al Museo Novecento, Do Not Abandon Me, e l’altra al Museo degli Innocenti, Cell XVIII (Portrait).

Il progetto porta per la prima volta a Firenze le opere di Louise Bourgeois, costruendo un significativo rapporto di osmosi tra le sue creazioni e il contesto espositivo. La mostra Do Not Abandon Me occuperà quasi per intero l’edificio delle Ex Leopoldine, tra le sale al piano terra e al primo piano. La mostra presenterà una rassegna di gouaches rosse di Louise Bourgeois con un focus tematico sul motivo della madre e del bambino.

Il titolo della mostra fa riferimento alla paura dell’abbandono che Bourgeois nutre da sempre, e che in questo caso si riferisce alla diade madre-bambino, che costituisce il modello di tutte le relazioni future. La maternità e le inquietudini ad essa correlate erano al centro della concezione che Bourgeois aveva di sé stessa. Allo stesso tempo, man mano che la vecchiaia la rendeva più fragile e più dipendente dagli altri, uno spostamento inconscio verso la madre ha caratterizzato il suo lavoro.

Gli spazi del Museo degli Innocenti ospiteranno Cell XVIII (Portrait), un’opera di forte impatto visivo in potente risonanza con la storia e la collezione degli Innocenti, scelta da Philip Larratt-Smith in dialogo con Arabella Natalini, direttrice del Museo degli Innocenti, e Stefania Rispoli, curatrice del Museo Novecento.

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