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Classici, musica e l’omaggio ai sentimenti e ai grandi personaggi della storia: la 36° stagione del Teatro Le Laudi

spettacolo di Vincenzo de Caro
fonte: ufficio stampa

Per il Teatro Le Laudi di Firenze è tempo di inaugurare la 36° stagione. Un cartellone di prosa che mette insieme, in tutto, sedici spettacoli tra grandi autori del passato, nuovi spettacoli e nuove messe in scena, ma anche nuovi progetti su cui occorre porre particolare attenzione.

Il Teatro e la Musica

Le Laudi presenta una serie di spettacoli musicali o nei quali ritroviamo la musica come elemento caratterizzante la rappresentazione. Si parte con “Sibilla Aleramo. Così bella come un sogno” (1 e 2 dicembre), con la drammaturgia poetica di Lorenzo Beryolani, l’accompagnamento al violoncello di Volfango Dami e la voce fuoricampo di Fulvio Cauteruccio. La storia di Rina Faccio, meglio conosciuta come Sibilla Aleramo, il suo incontro con il poeta Dino Campana , la lettera in cui rivive l’incontro con il poeta e le appassionate e strazianti vicende della sua vita.

La proposta continua con “I grandi Classici dello Swing” presentato dall’Osmann Gold Orchestra (ensemble di nove musicisti), per rivivere il sound di Glenn Miller, Duke Ellington e Luis Amstrong, un progetto al quale collaborano musicisti che appartengono a più fronti e che in comune hanno la passione e l’amore per la musica. “Riccardo Marasco. Non ti si scorda mai” (1-3-4 novembre) è invece uno spettacolo di Silvio Trotta, compagno artistico per vent’anni di Riccardo Marasco e l’autore di “Noi ti si ricorda così”. Non solo una celebrazione al lavoro artistico del Maestro, ma il riconoscerne l’indiscusso valore nella consapevolezza della sua inimitabilità.

Omaggio alla canzone melodica italiana a partire dal dopoguerra fino agli anni ’70 (sabato 10 e domenica 11 novembre) anche in “Ti parlerò d’Amor” di Monica Menchi, che cura anche la drammaturgia e la regia. Il cartellone propone addirittura una commedia musicale: “Il ragazzo con la valigia” – il musical (19, 20 gennaio) con Liza Lipari, e con cinque cantanti, dieci attori e dieci ballerini. Con la regia di Robert Andreoni va in scena uno spettacolo al centro del quale ritroviamo una valigia, reale ed emotiva, che si riempie di illusioni, desideri, delusioni, sofferenza e ricerca.

Il Teatro e i Classici

Si inizia con “Memorie del Grande attore” (27 e 28 ottobre) con Andrea Buscemi liberamente ispirato al romanzo di Dumas sulla vicenda umana e artistica di Edmund Kean, il più grande attore inglese dell’Ottocento. La proposta continua con il “Tartufo. Ovvero l’impostore”, lo spettacolo di Andrea Buscemi tratto dall’opera di Molìere e “Il Borghese Gentiluomo” diretto da Stefano Tamburini e presentato da Namastè Teatro. In questa vicenda si narra la storia non tanto di una persona, quanto di un atteggiamento, di un certo modo di essere che ancora vive nelle persone e, addirittura, in noi stessi.

Più vicino ai nostri tempi è invece “Gallina Vecchia” dal testo di Augusto Novelli del 1911 con la regia di Sandra Morgantini. La rappresentazione ruota intorno la vicenda di Nunziata, una donna che sta attraversando il delicato travaglio del passaggio dall’età matura alla vecchiaia. Ancora, “Fools”, la favola comica del 1981 di Neil Simon. La storia riprende un racconto popolare russo su un villaggio di idioti che venne riattualizzata in modo da renderla senza tempo.

Il teatro che rende omaggio ai sentimenti e ai personaggi della storia

Una proposta davvero variegata questa. In cartellone troviamo spettacoli come “1968 – la storia narra lo sport” con Nicola Roggero, giornalista, scrittore e telecronista sportivo di Sky e la regia di Emilio Russo. Uno spettacolo in cui le vicende sportive si intrecciano con quelle della storia, società e costume, raccontate attraverso i protagonisti dei contesti in cui avvennero. Dalla società e lo sport al mondo dell’arte con “Omaggio a una generazione perduta” di e con Riccardo Goretti, Alessandra Aricò e Lorenzo Bachini. In quest’esperienza si rende omaggio a quella generazioni di attori, attrici, cantanti, poeti e ballerini che costituiva il mondo del teatro, del cinema e della televisione italiana nel periodo compreso tra gli anni ’50 e la fine degli anni ’70.

Non solo commemorazione ma vero e proprio recupero storico in “Sono stato io, io Giovannino” (7 , 8, 9 e 10 febbraio) da Paola Riccora con la regia e rielaborazione del testo di Vincenzo De Caro. Un progetto molto importante questo perché si porta in scena un testo attraverso cui è possibile continuare a riscattare la memoria della commediografa napoletana. Il testo fu scritto per i De Filippo, tanto che, a dire della stampa dell’epoca, fu il primo in cui il celebre Eduardo rappresentò una parte drammatica, rendendolo celebre fuori dalla sua Napoli, nelle grandi città di Roma e Milano. Il progetto si lega alla già avviata operazione di recupero della memoria storico-teatrale iniziata con il libro “Chiamatemi Paola Riccora”, scritto nel 2016 da Mariagiovanna Grifi, diretta discendente dell’autrice.

Ad essere celebrati, oltre alle persone, sono anche i sentimenti e le passioni umane in spettacoli come “Vota Kurt Kobain” di Filippo Gatti e Arianna Gaudio con la regia di Federico Vigoriti in cui si narra la storia di Viola Finimondi, giovane disoccupata romana che fonda per scherzo un movimento politico che crea il risveglio di una persona comune, o in “Le Prenom” presentato da Kimerateatro (con la regia di Paolo Santangelo), un gioco innocente che si trasforma in una discussione che investe valori e scelte professionali oltre al tema dell’amicizia con ironie, segreti inconfessabili, ipocrisie. In “La Palestra”, invece, più che rendere omaggio a un particolare sentimento, si cercherà di stimolare delle riflessioni su temi molti attuali. Diretto da Paolo Santangelo e presentato da Kimerateatro, questo vero e proprio thriller affronterà i temi della mancanza di rispetto per le regole, le violenze reali e mediatiche, il bullismo, l’umiliazione dei professori.

Info e biglietti

-> Abbonamento completo per tutti i 16 spettacoli della Stagione di Prosa    € 180

-> Durante la Stagione i biglietti sono acquistabili:

  • presso laBiglietteria del Teatro.
  • presso Boxoffice via delle  Vecchie Carceri, 1 – tel 055/210804
  • presso il circuito vendite Boxoffice Toscana

Per maggiori informazioni, visitare il sito www.teatrolelaudi.it

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