Finalmente gli indici di produttività di Stellantis si confermano positivi in tutti gli stabilimenti italiani. Si può dunque parlare di una crescita relativa rispetto all’anno 2021, ma non ancora assoluta, se si considera che la crisi dei microchip segna ancora in negativo la produttività rispetto al 2019. L’aumento della produttività è dunque reale ma ancora contenuto, e questo vale soprattutto per i mezzi più sofisticati, a basse o zero emissioni di Co2.
La crescita frenata dalla crisi dei chip
Malgrado le cifre al rialzo in quasi tutti gli stabilimenti italiani di Stellantis, la crescita sembra concretamente frenata dalla crisi di semiconduttori che ancora interessa il mercato dell’automobile. Le conseguenze sono state evidenti: da un lato, i fermi produttivi che si sono susseguiti nel 2021 e 2022, mentre dall’altro il fisiologico aumento dei prezzi del nuovo.
Le reazioni dei consumatori sono state in questo caso diverse: se alcuni hanno rivolto l’attenzione verso il mercato dell’usato, altri automobilisti, desiderosi di entrare in possesso di veicoli di comprovata qualità a un prezzo controllato, si sono concentrati sulle formule di noleggio a lungo termine offerte da portali come auto-noproblem.com, abbattendo significativamente costi e incombenze legate al possesso di un’auto.
Il desiderio di interrompere la serie negativa dettata dalla crisi dei chip semiconduttori sembra ormai sul punto di realizzarsi: il 2022 si è chiuso con un segno decisamente positivo rispetto al 2021, ma è anche vero che la sofferenza data dalla penuria di componenti ha portato alla perdita di un terzo della produzione dal 2017.
Visto quest’ultimo dato, non resta che applicare concretamente gli investimenti previsti dal Piano Dare Fowards: questi potrebbero rivelarsi decisivi nel lancio di nuove produzioni e nel definitivo superamento di questa fase di flessione del mercato dell’automobile. A beneficiarne, sarebbero non soltanto gli stabilimenti Stellantis, ma anche i consumatori, che potrebbero mettere le mani su mezzi innovativi, compresi i nuovi modelli a zero emissioni.
Le auto elettriche di Stellantis
Ci si concentra molto sui semiconduttori, perché questi sono essenziali per l’elaborazione di veicoli di ultima generazione, tra cui quelli ad alimentazione ibrida o completamente elettrica: in quest’ambito, si registra più che mai la crescita di Stellantis, pur se con tutti i limiti dettati dalla carenza di materiali.
Non da meno, il successo della Fiat Nuova 500 del gruppo Stellantis è confermato dalle oltre 6.300 immatricolazioni dell’ultimo anno, rivelandosi poi la prima scelta per oltre 100.000 clienti in tutta Europa. Guardando invece a Peugeot, il 2023 prevede la completa elettrificazione dei nuovi modelli, tra full electric come la e-208, e ibride plug-in con la 308. Per il marchio, è previsto un aggiornamento anche dei SUV, che arriveranno sul mercato nel corso del 2023 anche in versione elettrificata, come è il caso del 3008 e del 5008.
Continua l’elettrificazione anche per un altro ramo di Stellantis, costituito da Citroen, con la nuova C5 X Hybrid Plug-in e il rivoluzionario SUV C5 Aircross Hybrud Plug-in. Nel segmento B-Sedan continua a mantenersi al secondo posto la nuova Opel Corsa, mentre Opel Mokka-e è tra i primi tre SUV del settore elettrico. La Nuova Opel Astra Electric sembra destinata a rivoluzionare ulteriormente la gamma di veicoli a zero emissioni: l’idea di Opel è chiaramente quella di elettrificare tutta la propria produzione entro il 2028.
Leader indiscusso del segmento B è comunque Lancia Ypsilon che si conferma la vettura più apprezzata nel mercato italiano. In questo senso, la Ypsilon cresce in maniera costante da ormai 4 anni, in termini di presenza sul mercato e preferenze da parte degli italiani, mantenendosi in testa alle auto più vendute per il segmento B. Non sono da meno tuttavia i successi di Alfa Romeo, con Stelvio e Giulia che dominano tra i clienti privati e i business, rispettivamente per i D-SUV e le berline. La vera sorpresa è stata tuttavia Alfa Romeo Tonale, per i SUV completamente elettrici, la cui immissione sul mercato è destinata a far sentire le proprie conseguenze per tutto il 2023.
Un bilancio conclusivo
L’evidente crescita del gruppo Stellantis si lega molto all’uscita di nuovi modelli, specialmente elettrici, in perfetta linea con la tendenza a una mobilità più sostenibile e a zero emissioni di Co2. I 4 anni di contrazioni della produzione sembrano un ricordo per tutti gli stabilimenti, con l’unica, importante eccezione legata alla Sevel di Atessa, anche se più che mai bilanciata dalla produzione della nuova 500 a Mirafiori.
Mancano tuttavia all’appello almeno 200.000 veicoli, la cui sorte è ancora sospesa proprio per quella crisi di microchip che ha segnato, in negativo, tutto il mercato dell’automobile, sia dal punto di vista delle case produttrici, sia da quello dei consumatori. La speranza è quella di una crescita ulteriore nel 2023, tale da far sì che i valori tornino superiori a quelli del 2017, anno in cui è iniziata la regressione.