L’intenso monologo “La mia battaglia”, interpretato da Elio Germano e scritto a quattro mani con Chiara Lagani/Fanny&Alexander, inizia lentamente, come se avvenisse sulla scena stessa la costruzione precisa di quello che sarà il personaggio. Il lavoro dalla sceneggiatrice è intimamente legato, fin dal titolo, al tema della riscrittura di quello che ancora oggi è purtroppo uno dei testi tragicamente più venduti in Italia, e di cui il nome dello spettacolo è l’esatta traduzione: ‘Mein Kampf‘ di Adolf Hitler. Il percorso concettuale della pièce si ispira al progetto ‘Discorso alla Nazione‘ di Fanny & Alexander, centrato sul tema della persuasione. Ben presto è possibile ritrovare anche nella messinscena alcune istanze che hanno portato ai peggiori crimini della storia del secolo passato, intimamente vicine ad certi discorsi della campagne elettorali di oggi in Italia.
Il saggio del Führer risale al 1925, e consentì a Hitler di esporre il suo pensiero politico e delineare il programma del partito nazionalsocialista sotto forma di un’autobiografia. Secondo la prefazione dell’edizione italiana edita da Bompiani, il Times, che pubblicò il volume a puntate, lo definì la <<Bibbia laica>> perché fornisce la giustificazione al credo politico di ogni nazionalsocialista, insegnandogli la via della salvezza nazionale.
Lo spettacolo
Partendo da queste premesse, sul palco del Puccini, il 21 e il 22 marzo, un attore, o forse un comico, ipnotizzatore non dichiarato, durante uno spettacolo di intrattenimento, manipola gli spettatori in un crescendo di autocompiacimento, anche verbale, fino a giungere al termine del suo show a una drammatica e imprevedibile svolta. Portatore di un muto volere collettivo diffuso nell’aria, l’artista da figura autorevole si farà a poco a poco sempre più autoritario, evocando lo spettro di un estremismo di ritorno travestito da semplice buon senso. Appellandosi alla necessità di resuscitare una società agonizzante, tra istanze ecologiste, nazionaliste, socialiste, planetarie e solitarie, tra aneddoti e proclami, tra appelli appassionanti e affondi lirici deliranti, il nostro protagonista trascinerà l’uditorio in un crescendo pirotecnico, fino a condurlo a una terribile conseguenza finale.
Info su: www.teatropuccini.it