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Le quattro più belle canzoni che parlano di Firenze

Elena Mazzali 6 anni fa
cartolina di Firenze con Duomo e Campanile di Giotto
Fonte: Pixabay

Ogni città lascia un ricordo a chi la vive e a coloro che percorrono quelle strade anche per poche ore. Alle volte il ricordo è catturato da uno scatto fotografico, altre volte rimane impresso nella nostra mente ed infine per qualcuno quel ricordo è così forte, bellissimo e immenso da tradurlo in una canzone. E’ il caso di dire “Qual è la visione di Firenze cantata dalla voce di un artista?”. Ecco quattro canzoni che parlano di Firenze per vivere la città in musica.

Firenze (canzone triste) di Ivan Graziani

Fonte: Archivio Graziani, Claudio Meloni, Caesar Monti e Daniel Angelini

Datato 1980 è il singolo che racconta di un amore non vissuto o meglio di “una donna da amare in due”. Da cornice, una Firenze universitaria. Il brano si presenta come un dialogo amaro e malinconico fra il protagonista e il Barbarossa, lo studente irlandese colpito dalla bella donna tanto contesa (che da lì a poco se ne andrà via da Firenze) ma oramai in procinto di ritornare anch’egli nelle terre irlandesi.

Firenze l’è piccina di Leonardo Pieraccioni

Fra le canzoni dedicate alla città di Firenze, poi, non può mancare il famoso accento di Leonardo Pieraccioni, regista italiano originario proprio della città. “Firenze l’è piccina” racconta le bellezze, i paradossi, le tipicità di una città simile e dei suoi abitanti, con lo stesso tono utilizzato dai grandi quando si rivolgono a “una bambina vestita a carnevale” tenera e piccina.

Firenze sogna sulle note dei Litfiba

Fonte: Davide Barbera

Una sonorità tranquilla e lenta ma al punto giusto, il singolo infatti non manca delle schitarrate di Ghigo Renzulli insieme ai gorgheggi di Pelù. Due marchi di fabbrica per la band fiorentina nota al pubblico con il nome di Litfiba. “Firenze Sogna” è inserita nell’album Terremoto del 1993.

La porti un bacione a Firenze di Odoardo Spadaro

La nostalgia e la malinconia della propria città sono due sentimenti che non si nascondono facilmente. In particolare quando si è costretti a emigrare altrove per lavoro e famiglia. Una situazione che Odoardo conosce bene. Datata 1937, è il brano che ha reso ancora più celebre Spadaro, cantautore e attore italiano.

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