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La Befana e i doni della calza, tra leggende e tradizioni

befana sulla scopa
fonte: Flickr

La Befana vien di notte / con le scarpe tutte rotte / col cappello alla romana/ viva viva la Befana!

Non c’è 6 gennaio senza calza della befana, un po’ come a Natale non può mancare l’albero e gli addobbi e a Pasqua l’uovo di cioccolata. Scopriamo cosa si “nasconde” dietro la prima tradizione dell’anno e perché, anche da adulti, non vogliamo rinunciare ad appendere la nostra calza sul camino!

La tradizione della calza della Befana

Secondo la leggenda, la calza sarebbe collegata ai Re magi che, non riuscendo a trovare la strada per Betlemme, chiesero informazioni proprio a un’anziana signora. Questa, non solo si rifiutò di ascoltarli, ma gli rispose sgarbatamente. La donna però, pentendosi della sua azione, preparò un sacco pieno di dolci e iniziò a cercare quelle tre persone alle quali si era rivolta in modo poco cortese. Con quel sacco, iniziò a bussare alla porta di ogni casa che incrociava sul suo cammino, lasciando dolci a tutti i bambini nella speranza che uno di essi fosse proprio Gesù. Da allora, si dice che quell’anziana signora, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, lasci ai più piccoli (e non solo) calze piene di dolci per farsi perdonare.

Chi è la Signora Befana

Naso adunco e calze rotte, la Befana viaggia in sella alla sua scopa per portare calze gremite di doni ai bambini di tutto il mondo. La Befana, seppur spesso viene associata alla figura della strega, non ha il cappello a punta, ma un grande fazzoletto annodato al collo che le copre la testa. Per ripararsi dal freddo, indossa abiti molto pesanti, vecchi e rattoppati da buffe rammendi colati e vistosi; fondamentale, come un’anziana signora che si rispetti, anche lo scialle di lana sulle spalle. Solitamente, la Befana non ha molti denti, elemento che enfatizza ancora di più la sua età (indefinita ma sicuramente molto in là con gli anni). Anche se non ha un aspetto così rassicurante, quest’anziana signora non è affatto cattiva, anzi, si dimostra proprio come una nonna molto attenta con tutti i suoi nipoti.

I doni nella calza

Cosa può esserci nella calza che porta la Befana nella notte tra il 5 e il 6 gennaio? Dalla frutta secca alle caramelle, dai mandarini al carbone: la calza può contenere davvero molti regali. Ma vediamo il significato di questi doni, presagi delle buone novità e non solo…..

  • Il carbone: secondo la tradizione, la Befana porterebbe il carbone a chi è stato cattivo. Questo si può associare al fatto che da una parte le streghe venivano mandate al rogo (la figura della Befana è spesso associata all’immagine della strega), dall’altra il carbone si lega anche all’anno vecchio appena trascorso.
  • Monete di cioccolato: un grande classico in segno di buon auspicio per il nuovo anno appena iniziato.
  • Frutta secca: dai pistacchi alle noci, dalle mandorle alle nocciole, mettere frutta secca nella calza della Befana si lega al senso di fecondità e soddisfazione, per cui significa augurare successo e fortuna alla persona che lo riceve.
  • Caramelle: immancabili nella calza più dolce dell’anno. Si dice che la Befana doni dolciumi e caramelle in cambio del fatto porti via con sé tutte le festività (non a caso il famoso detto: l’Epifania tutte le feste porta via).

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