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Mostre 2024 a Firenze: da Mucha a Ferragamo fino a Kiefer

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L’anno in arrivo sarà ricchissimo di mostre per Firenze, centro artistico dalla storia secolare. Dalle pubblicità art nouveau di Mucha alla rivoluzione della moda di Ferragamo fino alla grande arte contemporanea a Palazzo Strozzi. Scopriamo cosa andare a vedere nel 2024 Firenze con il nostro #spiegonemostre!

Palazzo Strozzi

Anish Kapoor. Untrue Unreal (fino al 4 febbraio 2024)

Attraverso opere storiche e recenti, tra cui una nuova produzione specificatamente ideata in dialogo con l’architettura del cortile rinascimentale, la mostra rappresenta l’opportunità di entrare in contatto diretto con l’arte di Kapoor nella sua versatilità, discordanza, entropia ed effimerità. Palazzo Strozzi diviene un luogo concavo e convesso, integro e frantumato allo stesso tempo in cui il visitatore è chiamato a mettere in discussione i propri sensi.

Nell’arte di Anish Kapoor, l’irreale (unreal) si mescola con l’inverosimile (untrue), trasformando o negando la comune percezione della realtà. Ci invita a esplorare un mondo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono, aprendo le porte alla dimensione dell’impossibile. Caratteristica distintiva è il modo in cui le sue opere trascendono la loro materialità. Pigmento, pietra, acciaio, cera e silicone, per citare solo alcuni dei materiali con cui lavora, vengono manipolati, scolpiti, levigati, saturati e trattati mettendo in discussione il confine tra plasticità e immaterialità. Il colore in Kapoor non è semplicemente materia e tonalità, ma diventa un fenomeno immersivo, dotato di un proprio volume, spaziale e illusorio allo stesso tempo.

Anselm Kiefer. Angeli caduti (dal 22 marzo al 21 luglio 2024)

Celebre per le sue opere di forte impatto che attraverso pittura, scultura e installazione investigano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, Anselm Kiefer presenta a Palazzo Strozzi un percorso attraverso opere storiche e nuove produzioni, in un dialogo originale con l’architettura del Rinascimento.

A cura di Arturo Galansino, la mostra di Palazzo Strozzi si propone di restituire la complessità dell’arte di Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificialità, creazione e distruzione, in un progetto che coinvolge gli spettatori sia nello spazio fisico che in quello concettuale delle sue opere.

Helen Frankenthaler: Dipingere senza regole (dal 27 settembre 2024 al 2 febbraio 2025)

Insieme a un’ampia selezione di opere realizzate tra il 1953 e il 2002 provenienti dalla Helen Frankenthaler Foundation e in prestito da importanti musei e collezioni private, la mostra permetterà di scoprire connessioni, influenze e amicizie dell’artista, tra i nomi più importanti dell’arte del Novecento americano.

In oltre sessant’anni di carriera Frankenthaler si è imposta sulla scena artistica americana tramite un approccio “senza regole”, sfidando i limiti delle tecniche pittoriche ma anche le aspettative di genere dell’epoca, imponendosi come una delle principali artiste della sua generazione. Le opere di Frankenthaler saranno infatti a confronto con i lavori di artisti a lei contemporanei, alcuni parte dalla sua collezione personale, come Anthony Caro, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Jackson Pollock, Mark Rothko, David Smith, Anne Truitt.

Museo degli Innocenti

Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Nouveau (fino al 7 aprile 2024)

Al Museo degli Innocenti la prima mostra fiorentina dedicata a uno degli artisti più celebri e riconoscibili dell’Art Noveau: Alphonse Mucha. Le sue opere hanno rinnovato il rapporto tra arte e commercio, con la creazione di pubblicità di raffinatissima bellezza, rendendo iconiche le sue figure femminili eteree e idealizzate, ma allo stesso tempo forti ed emancipate, intente in attività al tempo considerate poco consone per delle donne dell’alta società, come bere o fumare.

Museo Ferragamo

 Salvatore Ferragamo 1898-1960 (fino al 4 novembre 2024)

A cento anni dall’apertura del primo negozio Ferragamo a Hollywood, il museo dedicato al più importante calzolaio della storia italiana dedica una grande mostra a Salvatore Ferragamo, ripercorrendo la storia attraverso le sue iconiche calzature, esposte come opere d’arte. L’esposizione riprende anche la prima mostra dedicata a Ferragamo, che nel 1985 partì da Palazzo Strozzi e fece il giro del mondo, raccontando la parabola di un vero artista delle scarpe, celebrato anche dal regista Luca Guadagnino con il docufilm Salvatore – Il calzolaio dei sogni.

Galleria degli Uffizi

Divina simulacra (fino al 30 giugno 2024)

La collezione di marmi antichi fu il vero primo nucleo artistico della collezione d’arte della famiglia Medici, e che sin dal XVII secolo fanno mostra della loro bellezza nel corridio meridionale e occidentale, illuminati dalla luce naturale, così come all’interno dell’iconica Tribuna del Buontalenti.

Nell’ambito della mostra le opere di più difficile accesso tornano a essere pienamente godibili dal pubblico, compresa la meravigliosa Venere Medici, antico simbolo delle collezioni medicee agli Uffizi. Tornano così insieme gruppi scultorei separati dalle necessità di allestimento, come il Fauno danzante della Tribuna e la Ninfa seduta, che insieme formano L’invito alla danza.

Museo Novecento

Mapplethorpe – von Gloeden. Beauty and Desire (fino al 14 febbraio 2024)

A quarant’anni di distanza dall’esposizione del Palazzo delle Cento Finestre che fece conoscere a Firenze l’opera del fotografo statunitense, la mostra mette in luce il legame di Robert Mapplethorpe con la classicità, nonché il suo approccio scultoreo al mezzo fotografico. Il profondo interesse per l’antico, la passione per i maestri che lo hanno preceduto e l’attenta comprensione della statuaria (in particolare dell’opera di Michelangelo) sono delle costanti nella ricerca dell’artista.

In dialogo con le opere dell’artista anche gli scatti di Wilhelm von Gloeden e alcune immagini dei Fratelli Alinari: un confronto evocativo e a tratti puntuale, che rivela il ricorrere di temi comuni; motivi che attraversano il tempo e giungono fino a noi, ponendosi come spunti di riflessione sull’attualità e su come arte, morale e spiritualità cambino e si evolvano nella loro reciproca relazione.

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