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Teatro Metastasio di Prato: il programma della stagione 2018/2019

La bisbetica domata al Teatro Metastasio
La bisbetica domata (®Masiar Pasquali)

Un calendario ricco di eventi, quello della stagione 2018/2019 del Teatro Metastasio di Prato. Articolato nelle quattro sale della Fondazione, il programma riunisce comprovati artisti di fama e nuovi “maestri”, vecchie glorie e giovani leve, testi classici e riletture, adattamenti e nuove drammaturgie per un totale di 31 spettacoli di cui 14 nuove produzioni/coproduzioni e 17 spettacoli ospiti.

Due i fili conduttori: una rinnovata e ampliata apertura internazionale e la nascita di Davanti al pubblico, un nuovo progetto di avviamento al lavoro per giovani registi che si svilupperà nel triennio 2018-2020. Il progetto prevede l’opportunità per i tre registi esordienti di accedere ai processi di produzione, con un allestimento all’anno di uno spettacolo che sarà costruito in tappe di residenza, avrà dei predebutti in importanti festival, repliche in stagione Met e 10 date all’interno del circuito toscano.

Ecco a voi il programma completo delle quattro sale e tutte le informazioni utili:

Teatro Metastasio

in via Benedetto Cairoli 59

Decameron 2.0 (23-28 ottobre)

Con una composizione multimediale immersiva, in bilico tra filosofia e poesia, Letizia Renzini trasfigura il “Decamerone” di Boccaccio in uno specchio caleidoscopico sul nostro tempo e sul nostro destino. Un unico flusso di musica, immagini, corpi, gesti e visioni riflette l’Epica e l’Etica contemporanea, dove ognuno è artefice della propria fortuna. (prod. Teatro Metastasio di Prato)

I miserabili (15-18 novembre)

Il regista Franco Però sintetizza per la scena il capolavoro letterario di Victor Hugo “I Miserabili” affidando il ruolo del protagonista a Franco Branciaroli. La storia della redenzione di un galeotto fa risuonare temi diversi, il rapporto con il sacro, la Storia, l’amore, la ribellione, l’ingiustizia sociale, ma lo sguardo si concentra sull’essere umano nella sua nudità, spogliato di beni terreni, valori e dignità. (prod. Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, CTB Centro Teatrale Bresciano, Teatro De Gli Incamminati)

Il maestro e Margherita (6-9 dicembre)

Insieme a un nutrito cast di attori, Anna Maria Guarnieri e Michele Riondino danno vita a una tra le più strazianti e tormentate storie d’amore della letteratura, “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov. La regia di Andrea Baracco ricostruisce il racconto attraverso un meccanismo di moltiplicazione di registri e ruoli e fa dell’evocazione e dell’immaginazione le chiavi per immergervisi. (prod. Teatro Stabile dell’Umbria)

Turandot (17-20 gennaio)

Nel segno di un vivido confronto tra Oriente e Occidente, il regista Marco Plini e l’Opera di Pechino si incontrano e fondono il gusto italiano per l’affabulazione da commedia dell’arte e la raffinata arte attoriale cinese mettendo in scena “Turandot”, favola dell’esotismo orientale, ricca di colpi di scena, agnizioni e promesse ferali. (prod. China National Peking Opera Company, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Metastasio di Prato)

Le Baruffe chiozzotte (7-10 febbraio)

La rilettura di Paolo Valerio de “Le baruffe chiozzotte” goldoniane dipinge un realistico affresco corale ambientato in una piccola calle di Chioggia, tra le reti dei pescatori e i merletti delle donne. Un vivido spaccato di vita degli strati sociali più bassi, dove si parla forte, ci si arrabbia tanto e si sta allegri, mentre regna sovrano il linguaggio colorito e frizzante della laguna nella sua più comica sfumatura chiozzotta. (prod. Teatro stabile del Veneto – Teatro Nazionale)

La Bisbetica domata (21-24 febbraio)

Con un cast di primi attori tra cui spiccano Tindaro Granata, Angelo Di Genio, Christian La Rosa, Igor Horvat, la regia di Andrea Chiodi racconta l’amore di Caterina per Petruccio ne “La bisbetica domata” di Shakespeare. Una commedia tutta da ridere, fatta di atrocità e strani rapporti, amore e interesse, finzione e travestimento. (prod. LuganoInScena, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Carcano, Centro d’Arte Contemporanea di Milano)

Don Giovanni (7-10 marzo)

Evitando la figura leggendaria che la tradizione letteraria ha restituito nel tempo, per caratterizzare il personaggio di Don Giovanni, Valerio Binasco ha cercato nella realtà contemporanea il suo corrispettivo psicologico, ovvero “un autentico delinquente, con poca coscienza di sé, che coltiva un eccesso di desideri compulsivi e viziosi non per autopunirsi in modo estetico, né per fare la rivoluzione culturale, ma unicamente per stare bene con se stesso”. (prod. Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale)

Troiane frammenti di Tragedia (28-31 marzo)

Attingendo da Omero, Euripide, Seneca, Licofrone, Ovidio e Sartre, Manuela Mandracchia, Liliana Massari, Alvia Reale e Sandra Toffolatti vestono i panni di Ecuba, Cassandra, Andromaca e Elena per raccontare quello che resta dopo i dieci anni della guerra di Troia. Sono madri e figlie, sorelle e spose ma soprattutto vittime di un gioco più grande di loro e carnefici l’una dell’altra. (prod. Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello di Roma, CTB Centro Teatrale Bresciano)

Il piacere dell’onestà (9-14 aprile)

In veste di regista e attore, Alessandro Averone si confronta con la consueta causticità e maestria delle dinamiche pirandelliane e ambienta “Il piacere dell’onestà” all’interno di un salotto borghese, luogo principe dell’ipocrisia e dell’immagine. Il lavoro evidenzia con un limpido paradosso la drammatica e ridicola difficoltà di essere compiutamente se stessi, sotto lo sguardo costante del mondo esterno e l’influenza pesante di un’onorabilità da rispettare. (prod. Teatro Metastasio di Prato)

Teatro Fabbricone

in via Ferdinando Targetti 10/8

Quasi niente (6-11 novembre)

A partire dall’immaginario del film “Il deserto rosso” di Michelangelo Antonioni, con “Quasi niente” il duo Deflorian/Taglliarini scompone la solitudine alienante cui la società costringe la sua protagonista Giuliana per riflettere sul “realismo capitalista” in cui viviamo oggi e sulla parabola di disagio che ha precluso all’individuo ogni possibilità salvifica di inventiva. (prod. A.D., Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Metastasio di Prato, Emila Romagna Teatro Fondazione, Théâtre Garonne, Scène Européenne Toulouse, Romaeuropa Festival, Festival d’Automne à Paris, Théâtre de la Bastille – Paris, LuganoInScena-LAC, Théâtre de Grütli – Genève, La Filature, Scène nationale – Mulhouse)

La maladie del la mort (20-23 novembre)

Utilizzando un dispositivo che predispone ad una visione in soggettiva attraverso gli occhi dei protagonisti, Katie Mitchell fa narrare il testo de “La Maladie de la mort” di Marguerite Duras a una famosa attrice cinematografica. In scena, come in un thriller psicologico sul tema di dominazione maschile e voyeurismo, un uomo che paga una donna per soddisfare tutti i suoi desideri, in una stanza d’albergo, dove poi la guarda dormire in silenzio. (prod. C.I.C.T. – Théatre des Bouffes du Nord, Les Théatre de la Ville de Luxembourg, Théatre de la Ville – Parigi, Le Théatre de Liège, MC2:Grenoble, Edinburgh International Festival, Barbican / Londra, Stadsschouwburg Amsterdam, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Metastasio di Prato, TANDEM scéne nationale)

Queen Lear (22-27 gennaio)

“Queen Lear” è un dramma musicale en travesti ispirato a “Re Lear” di Shakespeare diretto e interpretato dalle Nina’s Drag Queens. La tragedia è calata nella realtà contemporanea dove i castelli sono monolocali e le brughiere ospizi, la pazzia è demenza senile e le guerre si combattono a colpi di citazioni pop. In scena, la musica classica dialoga con composizioni pop e elettroniche originali e i blank verse si trasformano in poesie, rap, melologhi e canzoni. (prod. Aparte Soc. Coop., Teatro Carcano, Teatro Metastasio di Prato)

Shakespeare/Sonetti (14-17 febbraio)

Una fra le più complesse opere di poesia dell’età moderna diventa un altare sacrificale, un evento di grazia e furore, canto e lamento, beffa e bestemmia, e anticipa i grandi canzonieri d’amore del Novecento: Valter Malosti legge i Sonetti di Shakespeare come un dramma e racconta l’amore di un uomo maturo nei confronti di un bel giovane. Un vecchio disposto anche a coprirsi di ridicolo pur di esprimere il suo sentimento, affermandolo in un gesto plateale e spudorato: la poesia. (prod. CTB Centro Teatrale Bresciano, TPE Fondazione Teatro Piemonte Europa, Teatro di Dioniso)

Orestea/Agamennone, Schiavi, Conversio (12-17 marzo)

Assumendo il tragico come categoria dell’esistenza per meditare sul valore del cambiamento e sulla pratica della giustizia, sul male e sulla fragilità del bene, Anagoor rende omaggio al teatro del pensiero di Eschilo, anello di congiunzione tra mito, festa ed esercizio della filosofia. Per raccontare l’epopea di un mondo in rivolta quale quello descritto nell’ “Orestea”, la compagnia utilizza le tecniche sceniche della visione, del canto e dell’orazione. (prod. Anagoor, Centrale Fies, Teatro Metastasio di Prato, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile del Veneto)

Lettere a Nuor (4-7 aprile)

Lo struggente dialogo fra cronaca e ideologia di “Lettere a Nour” di Rachid Benzine è affidato alla maestria di Franco Branciaroli e alla giovane promettente Marina Occhionero. Un dramma epistolare di un padre musulmano praticante che osserva la religione come messaggio di pace e amore, e una figlia partita in Iraq per amore di un musulmano integralista. Un dialogo che, tra ribellione e orgoglio, mostra due sguardi antitetici sul reale, due punti di vista sull’Islam indagati senza pregiudizi. (prod. Emilia Romagna Teatro Fondazione, CTB Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli Incamminati)

Scene da Faust (7-19 maggio)

Dodici scene della prima parte del “Faust” di Goethe ricostruite con la regia di Federico Tiezzi. Un medico e mago cinquecentesco che vende l’anima a Mefistofele (Sandro Lombardi) per ottenere maggiori conoscenze, potere e giovinezza. Un mito divenuto parte dell’immaginario collettivo della cultura occidentale, oltre che simbolo della crisi della coscienza e dell’anima dell’uomo contemporaneo. (prod. Teatro Metastasio di Prato, Compagnia Lombardi-Tiezzi)

Teatro Fabbrichino

in via Targetti, 10/8

Happy Hour (30 ottobre-4 novembre)

Cristian Ceresoli presenta il suo nuovo poema di tendenza Happy Hour. Una partitura letteraria per due corpi lisergica e rock, dedicata a Stefano Dolce & Domenico Gabbana. Il racconto al presente di un nuovo mondo dove, al travolgente ritmo di un happy hour ininterrotto e quotidiano, tra un’umanità godereccia, si afferma (e vince) un’efficacissima forma di allegro totalitarismo. (prod. Frida Kahlo Productions – Milano/Londra, Teatro Metastasio di Prato, Teater Grob – Copenhagen)

La signorina Else (27 novembre-2 dicembre)

“La signorina Else” di Schnitzler, diretto da Federico Tiezzi, fa vivere sulla scena il vibrante monologo interiore di una adolescente che viene indotta dalla famiglia a vendersi in cambio di denaro. Un fremente flusso di coscienza che fa risuonare pulsioni innominabili radiografando spietatamente la corruzione della società fin nel nucleo familiare, in una vera e propria tragedia della coscienza moderna. (prod. Compagnia Lombardi-Tiezzi, Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale)

Sicilia (11-16 dicembre)

Con “Sicilia”, la drammaturga e regista francese Clyde Chabot cerca di ricostruire la storia della sua famiglia seguendo le orme dei suoi antenati, emigrati dalla Sicilia verso la Tunisia e la Francia. Ospite attorno ad un grande tavolo, il pubblico condivide con l’autrice e interprete la sua storia, che riflette quella dell’immigrazione italiana e tutte le domande insite in essa. (prod. Teatro Metastasio di Prato, La Communauté inavouable)

Stanno tutti male (29 gennaio-3 febbraio)

Dopo aver usato Internet come un confessionale e aver raccolto le motivazioni profonde dell’infelicità di svariate persone, con “Stanno tutti male”” Riccardo Goretti si unisce alla sensibilità dell’attore/autore/regista Stefano Cenci e alla musica e alla poesia delle canzoni di Colapesce per poter ridere e far ridere delle inettitudini, goffaggini, aspirazioni, sofferenze e possibilità del nostro schizofrenico mondo d’oggi. (prod. Teatro Metastasio di Prato)

The night writer. Giornale notturno (19-24 marzo)

Un ritratto del poliedrico maestro fiammingo Jan Fabre, un monologo composto da brani del suo diario e frammenti dei suoi spettacoli che ne ripercorre la vita e celebra le sue riflessioni sull’arte, sul teatro e, soprattutto, sul ruolo del corpo “che è nel contempo spirituale e materiale, culturale e viscerale, sede del pensiero ma anche di sangue, urina, sperma”. (prod. Troubleyn/Jan Fabre e Aldo Grompone, FOG Triennale Milano Performing Arts, LuganoInScena-LAC, Teatro Metastasio di Prato, TPE – Teatro Piemonte Europa, Marche Teatro, Teatro Stabile del Veneto -Teatro Nazionale)

Teatro Magnolfi

in via Piero Gobetti 79

Camillo Olivetti, Alle radici di un sogno (15 novembre)

Laura Curino dà voce al racconto epico della storia di Camillo Olivetti, inventore anticonformista che agli inizi del 900 ha fondato la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere. La narrazione delle sue imprese viene ricostruita attraverso lo sguardo di due personaggi fondamentali della sua vita, la madre Elvira Sacerdoti e la moglie Luisa Revel. (prod. Associazione Culturale Muse)

La Diva della Scala (16 novembre)

“La Diva della Scala” è un monologo a più voci di Laura Curino che testimonia il percorso di una giovane adolescente decisa a diventare un’artista e a scalare le ardue vette dell’arte. Uno spaccato della cultura, dell’arte e della storia del teatro della seconda metà del ‘900 che, a suon di sferzate, battute, episodi esilaranti o drammatici, chiarisce il concetto di “diva” tra sacro e profano e intreccia divino e mortale. (prod. Associazione Culturale Muse)

Passione (17 novembre)

Con “Passione” Laura Curino racconta il suo amore per il teatro e la recitazione, nato e cresciuto parallelamente alla coscienza di sé, tra i dialetti e le abitudini della vivace umanità che popolava i condomìni della cintura torinese in cui è cresciuta. La narrazione si appunta sul progressivo raffinamento di una vocazione che coincide con il percorso verso la formazione del sé. (prod. Associazione Culturale Muse)

La lista. Salvare l’arte: il capolavoro di Pasquale Rotondi (18 novembre)

Laura Curino fa riflettere sul significato di coscienza etica e di senso di responsabilità portando alla luce la storia di Pasquale Rotondi, un uomo ancora misconosciuto che, in segreto, ai tempi della Repubblica di Salò, ha salvato quasi 10.000 preziosissime opere d’arte italiane dalla rapacità nazista e dalla distruzione bellica. (prod. Formula Servizi per la Cultura)

Cani morti (18-23 dicembre)

Il regista esordiente vincitore del progetto Davanti al pubblico 2018 Carmelo Alù adatta e dirige “Cani morti” di Jon Fosse. Un giallo che spia cosa succede dentro una casa, dietro una finestra per raccontare quel momento in cui la vita si tende fino a spezzarsi, cambiando lo stato del presente da ordinario a straordinario. (prod. Teatro Metastasio di Prato)

Piacevoli conversazioni con Massimiliano Civica (8-9 gennaio)

-> L’emozione dei pudore (11 gennaio)

Attraverso la visione di tre video, di Orson Wells, Nina Simone e Ettore Petrolini, Massimiliano Civica spiega la natura delle emozioni che si provano a teatro mostrando come i grandi attori ci commuovono con il pudore dei loro sentimenti.

-> Scampoli (12-13 gennaio)

Attraverso aneddoti, pensieri e episodi della vita di alcuni protagonisti del mondo del teatro e del cinema quali Robert Mitchum, Roberto Rossellini, Jerry Lewis, Emanuele Luzzati e Andrea Camilleri, Massimiliano Civica tenterà di tracciare il ritratto di artisti ideali, modelli forse irraggiungibili ma proprio per questo “esemplari”. (prod. Teatro Metastasio di Prato)

Piacevoli conversazioni con Frosini/ Timpano (26-27 febbraio)

-> Aldo Morto (28 febbraio-1 marzo)

Con lo spettacolo “Aldo Morto” il duo Frosini/Timpano fa un’analisi dell’impatto che il sequestro di Aldo Moro ha avuto nell’immaginario collettivo di una generazione, su quegli ex giovani di allora che oggi ritroviamo nelle redazioni dei giornali e in Parlamento. L’idea è quella di abbandonare ogni retorica melmosa e di fare i conti con l’ultimo guizzo di vitalità che ha attraversato la nostra vita civile e politica e con la sua tragedia definitiva, finita nel vuoto e nell’inerzia. (prod. Gli Scarti, Kataklisma teatro)

-> Acqua di colonia (2-3 marzo)

Scritto diretto e interpretato dal duo Elvira Frosini e Daniele Timpano, “Acqua di colonia” è uno spettacolo che affronta il rimosso del colonialismo italiano ponendo il fuoco del lavoro sull’oggi e sul nostro razzismo, sul disagio contemporaneo nell’affrontare le migrazioni e trovare forme di convivenza, sul pensiero fondamentalmente colonialista che risiede inconsapevolmente in noi, sulla nostra ipocrisia. (prod. Gli Scarti, Kataklisma teatro)

 

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