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Il Maggio Musicale Fiorentino tra prime assolute e originali riproposte

orchestra del Festival del Maggio Musicale Fiorentino
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (dal sito dell'evento)

Dal 5 maggio al 13 luglio 2018 torna l’annuale appuntamento con il Festival del Maggio Musicale Fiorentino, giunto ormai alla sua ottantunesima edizione.

Un fitto calendario di opere, concerti e incontri arricchito quest’anno sia dalla collaborazione con numerose istituzioni cittadine: Fabbrica Europa, Tempo reale, l’Università degli Studi di Firenze e il neonato Centro Studi Luigi Dallapiccola. Coinvolte anche tante altre città toscane.

Opere

L’inaugurazione è affidata a un titolo poco noto al pubblico italiano, quello di “Cardillac” di Paul Hindemith su libretto di Ferdinand Lion. Un’occasione irripetibile per scoprire il lavoro ispirato a “Das Fräulein von Scudieri” di Hoffmann e diretto per il Maggio Musicale Fiorentino dalla sapiente bacchetta di Fabio Luisi.

A seguire un gradito ritorno: Zubin Mehta dirigerà il nuovo allestimento del “Prigioniero” di Luigi Dallapiccola a quasi settant’anni dalla sua prima esecuzione del 1950. Ispirato a “La torture par l’espérance” di Auguste de Villiers de l’Isle Adam, fa rivivere il clima oppressivo della Seconda Guerra Mondiale. Nella setessa serata saranno eseguiti anche i “Quattro pezzi sacri” di Giuseppe Verdi.

Due i titoli verdiani: un nuovo allestimento della tragedia lirica “La battaglia di Legnano”, affidata alla bacchetta di Renato Palumbo, e “Macbeth”, proposto in forma di concerto diretto da Riccardo Muti.

Prima assoluta per “ Infinita tenebra di luce”, che Adriano Guarnieri ha liberamente tratto dalle “Poesie alla notte” di Rilke. Ma è da segnalare anche “La Dafne” di Marco da Gagliano, con un suggestivo allestimento a Boboli, nella Grotta del Buontalenti, per la regia del giovane Gianmaria Aliverta in collaborazione con il direttore Federico Maria Sardelli.

Maggio Contemporaneo

Uno sguardo alle libertà e alle sperimentazioni della musica contemporanea con il ciclo Maggio contemporaneo, dal concerto dell’Orchestra giovanile Italiana – che accosta il “Divertimento per orchestra d’archi” di Bela Bartók a brani tratti dal repertorio di Johannes Brahms e Ludwig van Beethoven – a quello dei Cameristi del Maggio – in equilibrio tra Dalla, Piccola, Bach e Mozart.

Importanti le collaborazioni con Tempo Reale – che proporrà due concerti di “Suoni dal futuro”, realizzati con nuovi dispositivi di provenienza extra-musicale e di nuove tecniche per strumenti “aumentati” in una scrittura che spesso si avvale del contributo di elementi improvvisativi –, ma anche con l’Orchestra della Toscana, l’Homme Armé, l’Ensemble Nuovo Contrappunto e G.A.M.O.

Maggio in regione e Complessi del Maggio

È affidata a una serie di concerti diretti da Federico Maria Sardelli la sezione Maggio in regione, che porta il Festival nelle principali città della Toscana: Pisa, Lucca, Carrara, Grosseto e Livorno. In programma brani di Mozart, Haydn e Beethoven.

Mentre i Complessi del Maggio invaderanno di musica la città con eventi appositamente pensati: dagli Ottoni del Maggio alla Loggia dei Lanzi e all’Osservatorio di Arcetri  al Coro di voci bianche in Duomo.

Da segnalare “Il giardino della bizzarria”, una prima esecuzione assoluta commissionata dal Maggio Musicale Fiorentino ed eseguita nella sede della Fondazione Franco Zeffirelli in omaggio al maestro toscano.

Danza al Maggio Musicale Fiorentino

Grazie alla collaborazione con Fabbrica Europa e con Virgilio Sieni anche la danza sarà tra i protagonisti di questo Festival del Maggio Musicale Fiorentino.

Anzitutto il progetto di Sieni di una coreografia partecipata, Firenze ballo 1944/Grande adagio popolare. Una danza comune di centinaia di Pulcinella interpretati da cittadini, danzatori, performer. A lui si devono anche una serie di pratiche sull’erba, laboratori sul gesto e la natura, esposizioni, incontri, camminamenti tra l’Arno, il Parco e il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.

Un ritorno gradito quello di  Sang Jijia che riflette su corpo, spazialità e memoria facendo dialogare i ballerini coi propri doppi multimediali, tramite registrazioni live proiettate su pietre e metalli della Stazione Leopolda.

Ma non bisogna perdere neanche la creazione della coreografa Anne Teresa De Keersmaker che in “Mitten wir im Leben sind/Bach6cellosuiten” conduce con la sua compagnia Rosas alla ricerca di polifonie materiche.

Infine, le poesie di Joseph Brodsky saranno danzate da Mikhail Baryshnikov in uno spettacolo creato e diretto da Alvis Hermanis.

Per il programma completo, le date degli spettacoli e tutte le informazioni utili: www.operadifirenze.it.

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